Erica Poli
Eros: formazione e trasformazione
Nel tempo postmoderno della crisi che costantemente si invoca come cifra della nostra contemporaneità, tra le paure distopiche di una deriva sempre più artificiale e performativa in ogni dimensione della vita, la scuola e il mondo della formazione possono rappresentare alternativamente o un terreno di conquista della info e tecnocrazia o un luogo di resistenza del simbolico e della relazione come chiave irriducibile dell’umano.
L’antidoto è e rimane Eros Poietes, il grande mediatore tra conosciuto e ignoto, tra divino e umano, l’ardore di un sapere amante che in quanto tale trasforma l’individuo. Ma come tradurre in una antropologia dell’educazione sostenibile e praticabile nell’oggi questa traiettoria essenziale? Se non risposte, forse impossibili da esaurire, l’intervento si prefigge di sollevare quelle domande euristiche che possono accendere la ricerca e offrire spunti sospesi tra scienza, filosofia e psicologia per tentare un cammino lá dove pare non esserci, dove da sempre l’aporia rende necessario il salto di coscienza e il desiderio che Eros accende.